9-14 maggio 2016 Caneva / 16-21 maggio 2016 Pordenone
Humus Park
INTERNATIONAL LAND ART
MEETING AND EXPOSITION
5a edizione 9-21 maggio 2016
Caneva Polcenigo Pordenone
13 giorni, 3 comuni, 3 parchi, oltre 80 artisti da 13 paesi del mondo, 8 scuole d’arte e accademie coinvolte.
Straordinaria la partecipazione di Gyöngy Laky, professoressa emerita all'Università della California, e Pedro Campos Costa, archistar portoghese
Tre comuni e tre parchi, oltre 80 artisti, 13 nazionalità rappresentate, 8 scuole d’arte e accademie nazionali coinvolte. Per la sua quinta edizione - in programma dal 9 al 21 maggio 2016, Humus Park, International Land Art Meeting and Exposition a cadenza biennale curato da Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga e organizzato dal Comune di Pordenone assieme ai Comuni di Caneva e Polcenigo, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Pordenone – amplia ancora di più i propri orizzonti creando nuovi intrecci e relazioni, nello spazio, nel tempo, tra le nazioni e le specificità degli artisti.
Due le settimane di lavoro, la prima dal 9 al 14 maggio al Palù di Livenza (importante sito archeologico Patrimonio Unesco, ricco di acqua sorgiva situato tra i Comuni di Caneva e Polcenigo), la seconda, dal 16 al 21 maggio, nel Parco del Museo Archeologico di Torre a Pordenone (dove il castello accoglie tutti i reperti archeologici della provincia di Pordenone compresi quelli provenienti dall'area del Palù e affiorano resti di una villa romana) e, seguendo il corso del Noncello che lo lambisce, nel vicino Parco del Seminario, isola verde racchiusa tra due rami del fiume, che accolse la prima edizione nel 2008, dove sono ancora visibili le tracce della produzione di foraggio con il sistema delle marcite.
Tre parchi dunque caratterizzati da una ricca vegetazione e da acqua pura, portatori ciascuno di un pezzo di storia del territorio: dagli insediamenti palafitticoli del Palù alla villa romana, dal castello di epoca medievale rimaneggiato nei secoli, fino ad arrivare agli operosi anni a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, quando fiorì lo sviluppo industriale basato su acque e canali, senza dimenticare le tracce del mondo rurale. La presenza del Seminario rimanda infine alla dimensione spirituale.
Land Art, arte della terra
Su tutto questo si innesta l'arte, l'arte della terra, che sposa l'ambiente con amore e rispetto, che dialoga con la natura e se ne fa ispirare.
La linea data dai direttori artistici è rigorosa: gli artisti, che lavorano a coppie, per le loro creazioni possono utilizzare esclusivamente materiali naturali reperiti sul posto, dunque rami, foglie, sassi, terra, alberi, cespugli, rovi, zolle, erba, acqua, vento. Dal magico e imperscrutabile intreccio di abilità tecnica, ispirazione e dialogo con l'ambiente circostante nasceranno le loro opere, che
andranno a costituire delle vere e proprie gallerie “en plein air”, poi visitabili per tutta l'estate, finché Madre Natura non se le riprenderà.
Gli artisti
Una vera e propria sfida che dal 2008 a oggi attira numerosi artisti da tutto il mondo. Saranno circa 80 tra artisti internazionali, artisti nazionali e studenti selezionati nelle scuole d'arte locali e nelle accademie nazionali. Una formula che caratterizza Humus Park sin dalla sua prima edizione e che crea uno scambio trasversale di idee, energie, esperienze. Gli artisti stranieri provengono da Svizzera, Francia, Russia, Lituania, Polonia, California, Gran Bretagna, Slovenia, Portogallo, Ungheria, Olanda, Sud Africa, Kazakistan. Tra essi spiccano nomi di grande rilevanza internazionale come Gyöngy Laky, professoressa emerita all'Università della California, che per sua espressa volontà parteciperà a entrambe le settimane di lavoro e l'archistar portoghese Pedro Campos Costa autore dello spettacolare ampliamento dell'acquario di Lisbona e curatore del padiglione del Portogallo all’ultima edizione della Biennale di Architettura di Venezia. Ospite come relatore nella scorsa edizione di Humus Park, torna per mettersi alla prova per la prima volta con la Land Art. Gradito ritorno è quello del sudafricano Strijdom Wan Der Merwe, artista ospite alla prima edizione, autore delle mitiche scope: ispirato dalla sua esperienza a Humus Park ha creato in Sud Africa il Site Specific Landart meeting.
Largo ai giovani
Oltre alle aree interessate - che vede confermata e consolidata la collaborazione con i Comuni di Caneva e Polcenigo - si amplia anche la partecipazione degli studenti (con l’intento di coinvolgere le giovani generazioni e dare spazio a giovani artisti, svolgendo anche un’importante funzione didattica), in particolare delle Accademia nazionali che quest’anno sono: Venezia, Brera (Milano), Bologna, Ravenna, Albertina di Torino e Carrara. Puntuale è la partecipazione degli istituti d’arte locali: il Liceo artistico di Cordenons e l’Ipsia di Brugnera. A documentare il lavoro attraverso la fotografia saranno alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia coordinati dal prof. Guido Cecere. Altre scuole locali verranno coinvolte con laboratori e visite guidate, pensate soprattutto per i più piccoli.
Il meeting
Humus Park è un evento che coinvolge le emozioni a tutti i livelli promuovendo un nuovo rapporto con la natura sia da parte degli artisti, sia da parte dei visitatori, chiamati a essere compartecipi anche dell’atto creativo. Sarà infatti possibile visitare i parchi già durante il meeting per osservare gli artisti al lavoro e cogliere le diverse fasi della realizzazione delle opere. Visitare Humus Park durante il meeting o successivamente, permetterà di godere di arte, storia, archeologia e natura, scoprendo angoli incantevoli del Friuli Venezia Giulia che hanno molto da raccontare.
9 al 14 maggio – Palù di Livenza (Caneva/Polcenigo)
Durante la settima dal 9 al 14 maggio al Palù di Livenza lavoreranno le seguenti coppie di artisti internazionali: Strijdom Wan Der Merwe, Simone Pivetta (Sud Africa e Italia) Robert Kabai, Agnes Deli (Ungheria); Gyöngy Laky, Paul Discoe (California), Marijus Gvildys, Marat Anturi Khasianov
(Lituania); Denis Pchelyakov, Anna Peshkova (Kazakistan); Peter Mignozzi, Matej Avbar (Slovenia). Gli artisti italiani saranno: Flavio Da Rold, Giorgio Vazza, Orietta Masin, Cristina Lombardo, Stefano Jus, Mohamed Chabarik, Michele Bazzana, Paola Pasquaretta, Andrea Venerus, Matteo Biason. Parteciperanno gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale di Sacile e Brugnera, dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano.
Inaugurazione opere sabato 14 maggio ore 17.
16 al 21 maggio – Parco del Museo archeologico di Torre /Parco del Seminario (Pordenone)
Durante la settimana dal 16 al 21 maggio nel Parco del castello di Torre e nel Parco del Seminario, lavoreranno le seguenti coppie di artisti internazionali: Kim Cao, Matteo Biason (Francia e Italia); Marcin Jablonski, Monika Kudlacz (Polonia); Natalia Koryakina, Ksenia Novikova (Russia); Mark Haden Ford, Rebecca Ford (Gran Bretagna); Gyöngy Laky, Paul Discoe (California); MariaHelene Hesse Boson, Naydu Certa-Torres (Svizzera); Pedro Campos Costa, Rossano Cacciali (Portogallo e Italia). Gli artisti italiani saranno: Marco Pasian, Giorgio Chiarello, Renato De Marco, Guerrino Zorzit, Renzo Cevro-Vukovic, Giulio Masieri, Simone Prudente, Andrea Mazzoli, Nicolas Vavassori, Paolo Primon. Parteciperanno gli studenti dell’ISA Liceo Artistico Galvani di Cordenons, dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Inaugurazione opere sabato 21 maggio ore 17.
Nel 2014, per la quarta edizione, sono state più di 15.000 le persone che hanno visitato i luoghi della manifestazione. L’esperienza di Humus Park è stata portata anche a Expo 2015.
Humus Park 2016 è sostenuto da aziende del territorio che per la loro filosofia sono molto vicine ai temi della land art e della natura.