Chi arriva a Polcenigo dalla strada pedemontana vede quasi arroccato sulla collina del castello una costruzione severa che poi si ingentilisce sul versante che guarda il borgo: è l’ex convento francescano, testimone di fede, azioni caritative, storia e scrigno d’opere d’arte. Ora chiesa parrocchiale e canonica, viene aperto alle visite grazie ad un gruppo di appassionati volontari che guideranno i visitatori alla scoperta dell’ex complesso monastico.
Il luogo appare in gran parte come lo hanno lasciato i frati francescani conventuali alla fine del settecento, ma conserva importanti elementi figurativi e architettonici delle epoche precedenti in quanto fondato nel secolo XIII. Più volte rimaneggiato ed ampliato assunse, con una radicale ristrutturazione nella prima metà del settecento, la forma che ammiriamo ancora oggi mentre rapidamente si avvicinava il momento del suo declino: la Serenissima soppresse il convento nel 1769 e qualche anno dopo divenne sede parrocchiale.
La visita inizia dalla chiesa costituita da un’unica navata armoniosa e luminosa in stile neoclassico; due affreschi richiamano l’epoca medioevale, uno, la Madonna allattante proveniente dalla chiesa di Ognissanti, l’altro S. Giovanni e Sant’Antonio abate, unica immagine rimasta della chiesa quattrocentesca. L’altar maggiore e i quattro laterali risalenti al primo settecento sfoggiano ricchi e variopinti marmi in eleganti forme; di particolare pregio sono le pale d’altare fra cui spiccano S. Giacomo in adorazione della Croce e la natività di Maria. Notevole è l’arredo sacro: poltrone in velluto e legno dorato, fanali processionali, croci astili, il coro ligneo con intarsi a motivi floreali e molto altro a testimonianza di un passato in cui confraternite, nobili, prelati facevano a gara per corredare d’opere d’arte il convento. Dalla chiesa si passa alla sacrestia adornata da un soffitto a cassettoni dipinto.
Il chiostro parzialmente conservato conduce alle sale principali del cenobio: il refettorio con le pareti interamente affrescate con stelle a sei punte e la sala capitolare con ai lati del soffitto ligneo venticinque metope quattrocentesche raffiguranti stemmi araldici e soggetti religiosi e profani. In quest’ultima è stata allestita una piccola ma singolare mostra di arredi e di paramenti sacri. Sono esposti oggetti del secolo XVIII e XIX appartenuti al convento e poi alla parrocchia fra i quali un graduale e un salterio di canto gregoriano, alcune carteglorie, immagini della via crucis e soprattutto una serie di preziosi paramenti risalenti al seicento e settecento (pianeta, piviale, stola, manipolo, velo omerale, veli copri calice) particolarmente interessanti per qualità del tessuto, preziosità dei ricami in oro e argento, simboli e immagini. Un opuscolo a disposizione dei visitatori aiuta a cogliere il significato rituale e le particolarità di questi antichi abiti liturgici.
I visitatori che, alla scoperta di Polcenigo, saliranno alla spianata dell’ex cenobio, richiamati dall’amenità e pace del luogo e dalla spiritualità dell’ambiente, potranno apprezzare le bellezze artistiche in esso contenute gratuitamente e in autonomia oppure avvalendosi delle indicazioni fornite dai volontari presenti.
Dante Tizianel