Il Dannato del Moscardo, ricordato anche da Giosuè Carducci nella sua poesia "In Carnia":
Su la rupe del Moscardo
E’ uno spirito a penar:
Sta con una clava immane
La montagna a sfracellar.
Quando vengono le fate,
Egli oblia l’aspro lavor;
E sospeso il mazzapicchio
Guarda e palpita d’amor.
E' un personaggio che si crede furbo ed astuto, ma che alla fine deve fare i conti con il suo egoismo e la sua cupidigia. Ambientata nella Carnia di 500 anni fa questa storia è quantomai attuale ed interessante.