In mostra opere inedite di Paola Franceschini, Marta Lorenzon, Federica Pagnucco, Caterina Santambrogio e Glenda Sburelin
Caterina Santambrogio diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Cordenons, vive a Pordenone e da anni si occupa di illustrazione. Crea disegni e oggetti di artigianato artistico su ceramica e legno, Tiene laboratori nelle scuole, e presta la sua mano per progetti benefici come l’illustrazione del Calendario dell’Associazione di Volontariato Onlus il Noce di Casarsa.
Paola Franceschini illustra dal 2004 collaborando assiduamente con la Casa Editrice Artebambini sia per la Rivista Dada che per la pubblicazione di albi illustrati dedicati ad artisti. Nel corso degli anni ha trasformato i suoi libri in spettacoli che ha presentato sia in Italia che all’estero. Da sempre appassionata di fotografia ama sperimentare sempre nuove possibilità di contaminazione tra questa forma d’arte e la scrittura. Nel 2019 alla Fiera del libro di Bologna ha presentato il suo ultimo libro “Nel suono giallo di Kandinsky”.
Federica Pagnucco vive in Friuli, un crocevia di culture, lingue e tradizioni. A scuola parlava molto, scriveva in piccolo e pensava di fare la parrucchiera o il chirurgo; le dicevano che disegnava bene. La sua casa è sempre stata piena di libri in cui tuffarsi dentro; forse per questo si è appassionata al mondo dell’illustrazione. Lavora con tanti bambini e ogni giorno legge storie ai suoi piccoli. Ha approfondito soprattutto la ricerca in questo campo, frequentando vari corsi e seminari in Italia e all’estero. Progetta e realizza corsi e incontri di illustrazione, laboratori grafici ed espressivi in varie scuole, biblioteche e centri di formazione. Propone una linea di artigianato artistico Il Carol, pezzi unici, realizzati a mano da testa a piedi. Ama le collaborazioni; con Linda Wolfsgruber è nato un progetto, libero e aperto Kleinlittlepiccolo che è diventato cartella d’artista, libro e film d’animazione.
Marta Lorenzon vive e lavora a Sacile (PN) con il gruppo Studio Swartz. Alla professione di illustratrice, negli ultimi anni, ha affiancato una personale ricerca pittorica, ispirata dalla passione per la tradizione macchiaiola ed impressionista della pittura dell’800. Per Marta la pittura è un’impressione della realtà, costituita da ricordi visivi che, come frammenti della memoria, sono ricomposti sulla tela attraverso macchie di colore e pennellate. L’immaginario proposto si presenta come un dialogo con la dimensione della memoria, attraverso il suo recupero e la sua reinterpretazione. I soggetti, a volte di figura umana, a volte paesaggistici, sono fotogrammi di momenti vissuti e, come i ricordi stessi, a tratti appaiono a fuoco, a tratti indefiniti. Predilige i contrasti cromatici tra i celesti freddi delle ombre contrapposti agli arancioni caldi usati per la luce solare del pomeriggio tardo. Anche nel disegno, come nella pittura, il segno frammentato narra la ricomposizione di un ricordo.
Glenda Sburelin nata a Pordenone nel 1972, ha svolto studi di grafica pubblicitaria e fotografia. La passione per il disegno la avvicina al mondo dell’illustrazione editoriale per ragazzi, contando circa una quarantina di pubblicazioni con Editori italiani, europei ed extraeuropei. Parallelamente coltiva anche un vivo interesse per la ricerca artistica, utilizzando varie tecniche che spaziano dalla pittura, alla ceramica e alla resina. Oltre alle numerose Mostre di Illustrazione, ha esposto in Rassegne d’Arte Contemporanea in Italia e all’estero e in Collettive di libri d’artista.
Le immagini in mostra appartengono al Silent Book “Storia di un sogno”, edito da Agaworld-Montessori (Seoul, Sud Corea, 2017), in coedizione con la svedese Zensekai Förlag. Il connotato dei Silent books è di essere libri senza parole ed è proprio da questa lacuna, che si sviluppa tutto il loro potenziale, in quella serie di strategie visive messe in atto ai fini della narrazione e dei suoi significati.
Offrono al bambino la possibilità di aguzzare l’osservazione e di riempire quel vuoto narrativo lasciato dall’assenza del testo scritto.