Un borgo privo di esseri umani non è fermo e immutabile come ci si immagina: spinge, sbraita, soffre, spera.
Mauro Daltin ci accompagna per mano alla scoperta dei paesi perduti, quelli più suggestivi e dai racconti più affascinanti. Le sue sono istantanee emozionali: fotografie di paesi sospesi in un altro tempo, buchi neri sulle mappe dove a volte è la natura, o sono le creature resistenti, a custodire il ricordo della vita. Si passa dalla celebre Craco in Basilicata alle innumerevoli Atlantidi del Nordest, le città sommerse dall’acqua; dalla surreale Consonno in Lombardia alla California in provincia di Belluno; fino a sconfinare a Cipro, in Spagna, e oltre l'oceano, negli Stati Uniti e in Giappone.
Tra le loro vie ascoltiamo il sussurro dei fantasmi del passato, ci stupiamo nel trovare germogli di vita nuova, camminiamo su un crinale in bilico tra dimenticanza e resilienza. Scopriamo ciò che siamo stati e ciò che potremmo diventare.
Mauro Daltin nasce a Gorizia nel 1976, vive in provincia di Udine e lavora nel mondo dell’editoria da molti anni come editor. È il direttore della casa editrice Bottega Errante Edizioni e il direttore artistico del Festival “La Notte dei Lettori” e del “Festival del Coraggio”.
Con Biblioteca dell’Immagine sono usciti I piedi sul Friuli e L’ultimo avamposto del mondo.
Per Ediciclo ha pubblicato Officina Bolivar (finalista al premio Albatros); Isonzo in bicicletta; Il punto alto della felicità (finalista premio Latisana per il Nordest). È docente di scritture di viaggio al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano. www.maurodaltin.it