Nel giorno del Solstizio d’inverno, nel giorno più buio, per me spunta una luce, nasce infatti una creatura a cui ho dedicato tempo, energia ed affetto, il mio primo libro. Un anello tra le Dolomiti Friulane è una sorta di dono che voglio fare in questo momento dell’anno, della mia vita e del mondo.
Con il cuore pieno di gioia oggi lo annuncio pubblicamente, colmo di gratitudine per tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi mesi, soprattutto la mia compagna, di cammino e di vita, nonché chi si è prodigato a far uscire le parole dalle pagine, per farle andare nel mondo, laddove serve.
Grazie al sostegno di Acqua Dolomia, che in piena fiducia ha deciso di sostenere questo cammino, ogni acquisto della del mio libro diventerà un euro che l’azienda si impegna a versare alla raccolta fondi del CAI (Club Alpino Italiano), “Salviamo le montagne di Nord Est“.
Un anello tra le Dolomiti Friulane non è infatti solo un mio libro, sono parole e immagini regalatami dalle montagne dietro casa, da quel regno di silenzio, pace e benessere che è pronto ad accogliere ciascuno di noi, quando ne ha bisogno, quando si avvicina alla Natura con il rispetto e il timore, con la sacralità senza tempo e senza voce che è giusto tributare alle forze vitali, che ci sostengono.
Sin dall’inizio di questo cammino delle parole mi è parso giusto cercare di donare qualcosa per quello che avevo ricevuto durante le mie camminate, la gioiosa fatica delle escursioni, la bellezza dei paesaggi e degli incontri, ma soprattutto il desiderio di percorrere un nuovo cammino personale, quello della scrittura più lunga di un articolo.
La strada del dono ha trovato la sua destinazione in questa iniziativa del CAI rivolta al ripristino dei sentieri e dei rifugi, gravemente danneggiati dall’ondata di maltempo di fine ottobre 2018. I cambi climatici ci stanno mettendo di fronte a noi stessi, al nostro egoismo, alla nostra avidità, alla nostra miopia ma possono anche diventare l’occasione per farci aprire gli occhi ed il cuore, per farci diventare consapevoli che noi siamo i figli di quella che gli indios delle Ande chiamano la Pachamama, la Madre Terra, che noi possiamo distruggere ma anche creare. A ciascuno di noi la scelta.
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Ti ringrazio!
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