A partire dal 28 luglio l'estate di Barcis sarà arricchita da una straordinaria mostra fotografica, intitolata “FRIULI/FRIÛL 1955”, che ripropone immagini degli anni Cinquanta realizzate dal Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia. I turisti avranno così l'imperdibile occasione di vedere o rivedere i nostri antenati, vestiti di una dignitosa povertà, ritratti dal vero, come in un reportage.
Anche in Friuli, dopo il 1945, soffiò il vento del rinnovamento. I pittori furono i primi a intingere i loro pennelli nei tragici colori delle deportazioni, delle fucilazioni, dei paesi incendiati, dei bombardamenti nel biennio della Resistenza, per concentrarsi poi sulla vita dei contadini. Ma sul principio degli anni Cinquanta alcuni giovani di Spilimbergo avviarono il processo di rinnovamento in fotografia, ed è grazie a loro che oggi possiamo vedere i nostri contadini, giunti ormai alla loro ultima stagione, in immagini-verità, ben diverse da quelle “in posa” prodotte dai fotografi della precedente generazione.
Quei giovani dapprima animarono le mostre nazionali di quelle lontane estati organizzate dalla Pro Loco di Spilimbergo, e poi si misero a elaborare una loro poetica iconografica, trovando immediati consensi sulle pagine di importanti riviste italiane e straniere.
Infine, il 1° dicembre 1955, diffusero il Manifesto del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, firmato da Aldo Beltrame, Carlo Bevilacqua, Gianni Borghesan, Giuliano Borghesan, Toni Del Tin, Fulvio Roiter, Italo Zannier.
Questo il testo: “Solamente col rinnovamento generale del dopoguerra il Friuli si è inserito nella cultura italiana con una sua voce viva e sincera, che trova la sua ragione di sviluppo nel mondo del lavoro, nella costante aspirazione di questo popolo sobrio e operoso ad una maniera di vivere migliore.
Affiancandosi al risveglio dell’arte e della cultura in Friuli, il “Gruppo friulano per una nuova fotografia”, ispirandosi alle naturali esigenze della storia degli uomini, vuole agire attraverso una fotografia che sia documentazione poetica dell’umanità che gli vive attorno.
La fotografia, “nuovo” mezzo d’espressione tipicamente moderno, ha quasi sempre agito in una sua autonomia dalla cultura, derivata dal dilettantismo di gran parte di coloro che la esercitano, e quindi dal logico disinteresse della critica in generale e dalla mancanza di quella specifica.
Il “Gruppo friulano”, per le nuove esigenze di sviluppo dell’arte fotografica, intende inserirsi organicamente nel movimento della cultura per una intima, reciproca, necessaria collocazione”.
In mostra vedremo le sette immagini che accompagnarono il Manifesto, e altre memorabili sequenze, che appartengono ormai alla storia della fotografia italiana.
La mostra, curata dal professor Gianfranco Ellero che firma l’allestimento e il catalogo, è organizzata dall’Associazione “Pro Barcis” e dal Comune di Barcis in collaborazione con il CRAF e viene inaugurata sabato 28 luglio, alle 17,30, nella sede della Scuola d’Ambiente di Barcis. Rimarrà aperta fino al 2 settembre tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,00 con ingresso libero.