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Presentazione del quaderno n. 10 della Fondazione ANTONIO CARNEO (1637-1692) La ‘prova del Veleno’

Sabato 16 giugno 2018, ore 11.30 - palazzo Tadea, Spilimbergo



Saluto delle autorità

Interventi di
Vania Gransinigh, coordinatrice responsabile dei Civici Musei di Udine
Monica Centanni, direttore del Centro studi classicA/Iuav e della rivista “Engramma”

A seguire
Inaugurazione della mostra

Percorsi nella scultura italiana (1841-2001), edizione 2018

Vin d’honneur




Nell’ottobre del 2016 la Fondazione Ado Furlan, in collaborazione
con il dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale
dell’Università di Udine, ha organizzato una giornata di studio dedicata
alla cosiddetta Prova del veleno, considerata a ragione il capolavoro del
pittore Antonio Carneo che, originario di Concordia Sagittaria, ha svolto
la maggior parte della sua attività a Udine, lavorando a lungo per la
famiglia Caiselli.
Raffigurante un giovane che si comprime le viscere alla presenza
di un gruppo di astanti, l’opera è descritta ab antiquo con il titolo
sopra indicato. Tuttavia, dovendosi escludere – per ovvie ragioni – la
possibilità che si tratti della rappresentazione di una scena generica
di avvelenamento (provocato o autoindotto), la critica si è interrogata a
lungo sul suo significato e sull’identità del protagonista.
Nel corso del succitato convegno si è cercato non solo di analizzare il
dipinto dal punto di vista storico-artistico e della tecnica esecutiva – ora
meglio leggibile grazie alle indagini diagnostiche effettuate in vista della
giornata di studio – ma anche di verificare se il soggetto principale della
composizione possa effettivamente identificarsi con il giovane Mitridate,
come ipotizzato da alcuni studiosi.
Succeduto al padre nel regno del Ponto e divenuto famoso, oltre che
per le guerre contro i Romani, per il suo stile di vita e l’interesse per
i veleni, egli ispirò l’omonima tragedia di Racine (1673), nota ben
presto in Italia attraverso varie traduzioni e rappresentazioni teatrali.
Inoltre la sua figura incontrò grande fortuna anche a livello musicale,
come attestano le opere di Alessandro Scarlatti (1707) e di Wolfgang
Amadeus Mozart (1770).
Eseguita presumibilmente nel corso degli anni Settanta del Seicento,
la Prova del veleno fu commissionata al Carneo da qualche membro
della nobile famiglia Valentinis di Tricesimo, che ne detenne il
possesso fino alla metà del secolo scorso. Acquistata da Italo Furlan
nel 1974, essa appartiene oggi alla Fondazione Ado Furlan, erede dei
suoi beni. Esposta tuttora in palazzo Tadea a Spilimbergo, troverà la
sua collocazione definitiva nell’adiacente ala del castello, sede della
Fondazione, una volta ultimati i lavori di restauro attualmente in corso.



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FONDAZIONE ADO FURLAN
Spilimbergo, Piazza Castello 5
t +39 0427 2582
Pordenone, Via Mazzini 49 / 51 / 53
t/f +39 0434 208745
www.fondazioneadofurlan.org
info@fondazioneadofurlan.org

orario di apertura
16 giugno - 4 novembre
sabato-domenica 10.30-13.00 / 17.00-19.30
1 luglio - 31 agosto
martedì-venerdì 17.00-19.30
sabato-domenica 10.30-13.00 / 17.00-19.30
 
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