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Storie del Cellina tra Ravedis e Partidor

8 - Partidor


Qui l'elettricità è di casa dalla fine dell'Ottocento. Rigorosamente doc: idraulica, produzione Cellina.

 

  • Centrali Idroelettriche
    - di San Leonardo
    - del Partidor
    - della Pordenonese
 

Non sappiamo di altre località che annoverano la contigua presenza di tre centrali idroelettriche (del Partidor, di San Leonardo e Pordenonese) costruite in tempi diversi sfruttando le stesse acque. È questo il nostro caso, segnalato dall'ultima stele del percorso. Fonte comune sono le acque del Cellina, captate in tre punti diversi: nel bel mezzo dell’orrido della valle, per azionare le turbine della centrale del Partidor; presso la stretta di Ravedis, per alimentare quelle della centrale di San Leonardo; dalla roggia di Aviano, per quelle della Pordenonese.
Le prime due centrali si distinguono a colpo d’occhio grazie alla silhouette dei loro pozzi piezometrici: basso e tozzo quella del Partidor, risalente al primo dopoguerra e in funzione dal 1919 fino al 1988; slanciato e cerchiato in bianco e rosso quella della centrale di San Leonardo, attiva dal 1988 e in esercizio.
Manca l’immagine iconica delle condotte forzate a vista e in precipitosa caduta (come ad esempio quelle della centrale di Malnisio) perché i relativi bacini di carico, per poter avere un salto efficace, sono stati costruiti a debita distanza. Nel caso della centrale di San Leonardo sono completamente interrate per esigenze agrotecniche; nel caso della centrale del Partidor sono nascoste sotto il rettilineo rilevato diretto a quello che oggi è il bel laghetto di pesca sportiva.
Per osservare la centrale Pordenonese, attiva dal 1898 al 1951, bisogna incamminarsi verso sud sulla strada asfaltata, svoltare a sinistra sulla prima ghiaiosa carrareccia e seguirne un breve tratto (450 m in tutto). Solo grazie al profondo avvallamento che la precede (il canale di scarico), si può individuare in quel minuscolo edificio ciò che resta dell’impianto di produzione che faceva capo alla Società Pordenonese di Elettricità. Le altre due centrali, invece, erano di proprietà della veneziana SIUFIV, assorbita negli anni '30 del Novecento dalla SADE e, a sua volta, dall’ENEL.
Bibliografia:
L. Zin, Il Cellina, 2, Pordenone, Consorzio di Bonifica "Cellina-Meduna", 1997.

L. Zin, Il torrente Cellina e la diga di Ravedis. Cento anni di opere per l'utilizzo delle risorse idriche e la difesa del suolo, Pordenone, Consorzio di Bonifica Cellina Meduna, 2014.

 

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