BREVE DESCRIZIONE: Inaugurato a settembre 2017, il Molino di Mezzo ha origini trecentesche.
Si può ipotizzare che fosse di piccole dimensioni, su un unico piano in cui risiedevano una o due macine. Sicuramente a causa dei diversi terremoti che hanno colpito il Friuli dal 1510 al 1544 ha necessitato di numerosi lavori di risistemazione. A fine ‘700, sempre a causa di un rovinoso sisma, il mulino è stato ristrutturato integralmente e ampliato nella parte superiore. Nel 1885 Alessandro Mongiat compra da Gualtiero di Spilimbergo il mulino in cattivo stato e poco dopo la Prima guerra mondiale vende a Osvaldo Cazziti detto Prussia. Nel 1929 il mulino, che era dotato di tre macine a pietra, viene acquistato da Dante Gridello che poi passa il mestiere di mugnaio al figlio Guido.
Nel 1935 vengono sostituite due macine da un impianto a cilindri. Fino al 1947 il mulino era dotato di tre ruote esterne in legno con relativi alberi di trasmissione sostituiti poi con un’unica ruota e albero in ferro: si macinava granoturco, orzo, avena e frumento. In seguito è stato messo il maglio per la battitura del baccalà.
Guido Gridello e Cesarina Pasquon chiudono l’attività il 30 dicembre 1995 dopo aver fornito i paesi vicini di farine, di spezzato per animali e dopo aver battuto tonnellate di baccalà principalmente per l’Osteria al Bachero di Spilimbergo.
Mesi di lavori di restauro e ristrutturazione e grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli il mulino riapre le porte alla Città.